Sommario
1. Introduzione: un piano d’indagine estraneo ai modelli secolarizzati di matrimonio, ma che impone la secolarizzazione come necessario termine di raffronto - 2. Il confronto tra modelli matrimoniali di «societas coniugalis» e gli apparati culturali originari - 3. Dinamismi evolutivi della «societas coniugalis» nella prospettiva ecclesiale (piano ontologico e giuridico del matrimonio) e nella dimensione collettiva islamica («umma»). L’influenza trasversale del dato storico sulle costruzioni giuridiche - 4. Inconciliabilità dei modelli matrimoniali canonico e sharaitico tra loro alternativi e non componibili in ragione: 1) delle sanzioni conseguenti ad un giuramento di appartenenza (iussum) comune ad entrambi gli ordinamenti confessionali; 2) del fondamento di diritto naturale che, attraverso la centralità della persona, rende peculiare sul piano etico-giuridico la norma canonica - 5. La “pastorale” del rapporto coniugale tra battezzato e musulmano, dal pactum (elemento puntuale della celebrazione del matrimonio-atto) alla stabile convivenza (elemento permanente del matrimonio-rapporto), espressa nelle “Indicazioni” della CEI - 6. Improbabili convergenze tra modelli matrimoniali confessionali. Le aspettative derivanti dalla laicizzazione degli ordinamenti islamici e il fenomeno inverso della recezione dei precetti coranici negli ordinamenti statuali occidentali - 7. Attuale tendenza all’interscambio reciproco dei modelli matrimoniali tra ordinamenti confessionali e secolari. Fedeltà alla concezione metafisica del matrimonio canonico, rispetto al diritto statuale occidentale ed alle variabili puramente esteriori del diritto statual-confessionale islamico
Parole chiave
Disparità di culto; modelli matrimoniali; Islam; Conferenza Episcopale Italiana