Quaderno monografico n. 2SILVIA ANGIOI Identità etnico-religiosa, violazioni dei diritti umani e crimini: uno studio del caso Rohingya
Quaderno monografico n. 2ROSSELLA BOTTONI Il divieto di discriminazione e la definizione di credo filosofico protetto nel Regno Unito: vegetarianesimo e veganesimo a confronto
RIASSUNTO
Nonostante la Costituzione cinese garantisca formalmente la libertà di religione, intesa come libertà di credere e praticare un culto religioso, tuttavia rientra nei poteri governativi la valutazione se autorizzare o meno la pratica religiosa.
Questo studio si sofferma in particolare sul caso dei cristiano-cattolici, anche con riguardo alle recentissime vicende che hanno visto protagonista la Chiesa cattolica in Cina. È bene osservare, infatti, che, nel panorama non facile e delicato dello studio delle discriminazioni religiose nell’ex Celeste Impero, non si può sottovalutare il fondamentale contesto ideologico e politico del Partito Comunista Cinese (PCC), gli obiettivi che esso si prefigge, anche attraverso una formale regolamentazione della libertà religiosa.
Con l’Accordo stipulato nel 2018 tra Santa Sede e Cina, in procinto di proroga, la Chiesa cattolica clandestina sembra trovarsi in una situazione molto delicata e non priva di rischi ed incertezze: da un lato emerge una certa resistenza ad aderire alla Chiesa Cattolica Patriottica, dall’altro il Governo, attraverso metodi anche drastici, spinge i fedeli, timorosi di finire nell’elenco degli xie jiao (e rischiando di essere per questo perseguibili penalmente) ad aderire alle confessioni controllate dal partito.
La Chiesa cattolica è chiamata ad «utilizzare la cultura cinese per esprimere la fede» e «a plasmare la cultura cattolica con le caratteristiche cinesi». È la sfida del nuovo cristianesimo asiatico, tanto auspicato da Papa Francesco, in continuità con i suoi predecessori.
PAROLE CHIAVE
Libertà religiosa, Discriminazione religiosa, Prospettive future per una convivenza pacifica