Quaderno monografico n. 2ANGELA VALLETTA L’incidenza del fattore religioso nei nuovi modelli di famiglia: la tutela del minore
Quaderno monografico n. 2FLORIANA SANTAGATA Appartenenza religiosa e discriminazione fiscale in Europa
RIASSUNTO
Nonostante sia trascorso più di mezzo secolo dall’adozione della Dichiarazione universale dei diritti umani, la discriminazione di genere attuata in nome di credenze, tradizioni e di interpretazioni anacronistiche del dettato religioso resta un fenomeno che continua a limitare fortemente le donne nel godimento di molti diritti tra cui, nell’ambito dei diritti sanitari, quelli riproduttivi. Paradigmatica sul punto è la questione del diniego di aborto che, nel dibattito sul contemperamento tra i diritti della donna e quelli del non nato, resta ancora di fatto irrisolta in molti Stati, anche europei. Tale questione costituiSce l’oggetto del presente lavoro che preliminarmente si focalizzerà sullo specifico tema dell’interruzione della gravidanza in relazione al diritto di accesso alle cure mediche ed ai servizi sanitari, per poi verificare se il diritto internazionale contempli, o meno, un diritto all’aborto e se, di conseguenza, il diniego di aborto possa configurare una discriminazione di genere. A tale fine saranno esaminate due recenti pronunce adottate dal Comitato ONU sui diritti civili e politici nei confronti dell’Irlanda aventi ad oggetto un caso di diniego di aborto terapeutico
PAROLE CHIAVE
Discriminazioni di genere, Diritto alla salute, Aborto