RIASSUNTO

Il contributo si sofferma sulle nuove forme di partecipazione degli enti religiosi civilmente riconosciuti alle attività di interesse generale sostenute dalla disciplina promozionale del Terzo settore. Dalla disamina della prassi applicativa successiva alla istituzione del Registro Unico Nazionale del Terzo settore emerge, da un lato, un progressivo allontanamento dal modello pattizio dell’ente ecclesiastico/religioso civilmente riconosciuto e, dall’altro, una tendenza verso la costituzione di “enti civili controllati” dall’autorità ecclesiastica che avvicinano l’ordinamento giuridico italiano a quegli assetti che caratterizzano il contesto statunitense, in cui, come noto, l’intervento degli enti religiosi nella galassia del no profit è affidato alle cc.dd. “Church related corporations”