Numero 2/2023ANDREA RIPA Innovazione o chiarimento? Considerazioni circa la recente modifica dei cann. 295-296 relativi alle Prelature personali.
Numero 2/2023ALEJANDRO ARELLANO CEDILLO L’agire sinodale nell’attività giudiziaria della Chiesa
RIASSUNTO
La bellezza ha un ruolo centrale nella liturgia. L’articolo, partendo dai limiti attuali dell’arte sacra e dal progressivo distacco dal gusto e dalla sensibilità popolare, esplora a livello fondamentale ed epistemologico il concorso del diritto sulla gradevolezza della materialità liturgica. La cura giuridica del bello riguarda la qualità e armonia nella preparazione, esecuzione e conservazione dei beni liturgici.
Il rispetto dei principi congeniti nell’arte sacra ecclesiale (ad es. la valenza simbolica oltre che funzionale degli oggetti sacri, l’interazione e il dialogo tra i diversi elementi e lo spiccato carattere figurativo e rappresentativo) impongono precise esigenze di tutela e salvaguardia delle spettanze di riconoscimento e apprezzamento da parte di fedeli. La dimensione di giustizia riguarda solo il processo di oggettivizzazione del giudizio artistico, conferisce però razionalità, solidarietà ed esigibilità ai valori estetici. La promozione della bellezza richiede soprattutto estro, sensibilità e formazione artistica, un affinamento e una convergenza della scienza liturgica e canonica tuttavia possono contribuire notevolmente all’incremento del bene comune liturgico.
PAROLE CHIAVE
Bellezza; giustizia; liturgia; cose sacre; decoro; vigilanza