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RIASSUNTO
L’Assemblea nazionale del Gambia ha recentemente votato per abrogare il divieto di mutilazioni genitali femminili (MFG), in vigore dal 2015, rischiando di rendere il Gambia il primo Paese al mondo a reintrodurre questa pratica dopo averla abolita.
Il dibattito politico si è incentrato sulla visione di tale divieto come violazione del diritto dei cittadini di praticare la loro religione. Ciò ha determinato la reazione di organizzazioni nazionali ed internazionali, preoccupate che tale abrogazione vada ad annullare decenni di lotta per porre fine alla pratica della circoncisione femminile.
Nell’ambito del diritto islamico, alcuni attribuiscono a tale fenomeno una giustificazione che troverebbe la sua base nelle fonti sciaraitiche, ma sul punto non vi è alcuna unanimità d’interpretazione tra i giuristi delle diverse scuole di pensiero.
Il discorso sulle MGF in Gambia va così a coinvolgere una complessa intersezione tra pratiche religiose e tradizioni culturali, dove la commistione tra le prime due rischia di offuscare, se non annientare, la protezione della salute e dei diritti delle donne.
PAROLE CHIAVE
Mutilazione genitale femminile; Diritto islamico; Abrogazione del divieto di circoncisione femminile