NEWSSTATI UNITI D’AMERICA Commento al parere della Corte Suprema dell’Alabama del 16 febbraio 2024, SC-2022-0515, SC-2022-0579 (Brigitta Marieclaire Catalano)
ANTEPRIMA PAOLO PALUMBO Sana cooperatio e bilateralità nella missione della Chiesa cattolica: evoluzioni, trasformazioni e prospettive
Lo scorso 19 marzo le agenzie di informazione statunitensi hanno reso noto che l’appello proposto da Mary e Jeremy Cox non sarà trattato dalla Corte Suprema statunitense.
Prima di approfondire la vicenda processuale e le sue ricadute sul piano ecclesiasticistico, è bene sottolineare che la decisione assunta dal più alto organo di giurisdizione federale non entra nel merito della questione. Bisogna ricordare che l’accoglimento della petizione di un writ of certiorari è solo la fase preliminare alla fissazione dell’udienza ed è del tutto discrezionale. Non solo, come appare dalle statistiche rese note dalla stessa Corte Suprema, è un evento molto raro, nell’ordine del 2% di tutte le richieste[1].
Ciò comporta che questo tipo di rigetto in limine, che non necessita neppure di motivazione, non può assurgere, se non indirettamente e per congetture, a indice della volontà del collegio giudicante di appoggiare l’operato dei tribunali inferiori, ben potendo essere il frutto di valutazioni contingenti, relative al basso tono costituzionale del ricorso, o a elementi che riguardano la singola controversia tali da renderne inutile la trattazione.
Con queste debite premesse relative al sistema giudiziario americano, questi sono i fatti di causa: Mary e Jeremy Cox, nel 2021, avevano perduto la custodia, rectius erano stati dichiarati decaduti dalla responsabilità genitoriale, del figlio A. Cox, che aveva iniziato un percorso di affermazione della propria identità transessuale. Il dissidio aveva raggiunto livelli non facilmente gestibili all’interno del nucleo familiare, raggiungendo il culmine nella negazione da parte dei primi di appellare il secondo con un nome e un pronome neutrali sul piano del genere.
Il provvedimento di allontanamento del minore, all’epoca quindicenne, era stato assunto dai servizi sociali dello Stato dell’Indiana ed era stato confermato nei vari gradi di giudizio.
Come si legge nella petizione del writ of certiorari[2], datata 25 settembre 2023, i giudici dell’Indiana non hanno negato in generale l’idoneità dei Cox a svolgere il proprio compito, bensì hanno sostenuto che l’educazione impartita, improntata alla fede cristiana, era pregiudizievole per l’ordinata crescita del minore che, nel frattempo, aveva sviluppato un disturbo alimentare[3].
Alcuni media[4] hanno sottolineato, quale elemento caratterizzante della situazione, che i Cox sono cattolici; ad onore del vero, altre testate giornalistiche[5], riferendosi con maggiore precisione al testo della petizione del writ, li hanno definiti devoti cristiani. Il tratto comune, ad ogni modo, è l’incidenza delle loro credenze religiose nel condannare apertamente l’identificazione di genere del giovane.
Per il vero, è evidente come la dottrina cattolica, pur riprovando l’ideologia di genere e il transessualismo, non smetta di offrire l’assistenza pastorale e il proprio sostegno a coloro che vivono queste inclinazioni, come dimostrato dal magistero degli ultimi Pontefici[6]. Né la Chiesa dimentica la difficile e gravissima e primaria responsabilità dei genitori nell’offrire ai figli l’educazione morale e religiosa[7], nella quale rientra, naturalmente, il supporto in momenti di crisi identitaria, quale quello vissuto da A. Cox.
Ciò condurrebbe a sussumere il ricorso nella fattispecie tutelata dal Primo Emendamento, fondamento della libertà religiosa e del separatismo americano; e, difatti, così hanno fatto gli avvocati dei ricorrenti: le autorità statali e federali non avrebbero il potere di incidere sull’educazione morale dei figli, eccetto in caso di una valutazione obiettiva della sussistenza di un interesse superiore da tutelare.
Giacché l’ideologia di genere, oltre a essere ritenuta inaccettabile sul piano religioso, non gode di unanime consenso circa gli effetti benefici nella crescita, non si ravviserebbe – a parere degli appellanti – un interesse meritevole di tutela, tale da sorpassare la libertà di coscienza ed educativa[8].
Non sapremo l’orientamento della Corte sul punto: dato che A. Cox è divenuto nelle more del giudizio maggiorenne, è cessata la materia del contendere e la suprema magistratura non ha inteso esercitare la propria autorità nomofilattica. Naturalmente, come già prevedevano gli avvocati dei ricorrenti, si tratta solo di un rinvio di un tema che sarà oggetto delle prossime battaglie giudiziarie.
Andrea Miccichè
[1] Cfr. Administrative Office of the U.S. Courts, Supreme Court Procedures (https://www.uscourts.gov/about-federal-courts/educational-resources/about-educational-outreach/activity-resources/supreme-1).
[2] Accessibile sul sito della Corte Suprema (https://www.supremecourt.gov/DocketPDF/23/23-450/280447/20230925182821507_JcMc%20Petition%20E%20FILE%20Sep%2025%2023.pdf).
[3] Cfr. J. Hershberger, Petition for a writ of certiorari, M. C. and J. C. v. Indiana Department of Child Services, Supreme Court Press, Boston (Massachusetts), 2023, p. 4.
[4] Cfr. A. Wright, Catholic couple say Indiana state government took their trans son away from them because they refused to use his preferred pronouns, in “MailOnline”, 20 febbraio 2024 (https://www.dailymail.co.uk/news/article-13106033/Indiana-trans-son-taken-away-Supreme-Court.html); D. Payne, Supreme Court declines to hear Catholic couple’s lawsuit over transgender child custody, in “CNA. Catholic News Agency”, 19 marzo 2024 (https://www.catholicnewsagency.com/news/257137/supreme-court-declines-to-hear-catholic-couple-s-lawsuit-over-transgender-child-custody).
[5] Cfr. K. Phillips, Indiana parents asking U.S. Supreme Court to take case involving custody of trans teen, in “IndyStar”, 14 dicembre 2023 (https://eu.indystar.com/story/news/2023/12/14/indiana-dcs-parental-rights-transgender-rights-supreme-court-petition-indiana-lgbtq-aclu-todd-rokita/71815606007/); S. Martin, Christian Parents Who Lost Custody of Transgender Teen Appeal Case to U.S. Supreme Court, in “Churchleaders”, 18 dicembre 2023 (https://churchleaders.com/news/464600-indiana-parents-of-transgender-teen-appeal-case-to-u-s-supreme-court.html).
[6] Si vedano Benedetto XVI, Discorso in occasione degli auguri alla Curia Romana, 21 dicembre 2012; Francesco, Discorso ai partecipanti al convegno internazionale “Uomo-donna immagine di Dio. Per una antropologia delle vocazioni”, 1° marzo 2024; cfr., inoltre, Dicastero per la Dottrina della Fede, Risposte del Dicastero a S. E. mons. Negri, 31 ottobre 2023 (https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_ddf_20231031-documento-mons-negri.pdf).
[7] Cfr. can. 1136 CIC; Gaudium et Spes, n. 48; Gravissimum Educationis, n. 3.
[8] Cfr. J. Hershberger, Petition for a writ of certiorari, M. C. and J. C. v. Indiana Department of Child Services, cit., pp. 16-20.