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Con Decreto del 13 dicembre 2023 Sua Eccellenza Mons. Attilio Nostro, Vescovo della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea ha imposto ad ogni Confraternita eretta nel territorio diocesano di far pervenire alla Curia Diocesana entro il termine di trenta giorni l’elenco completo degli iscritti, comprensivo anche dei relativi dati anagrafici e dell’indirizzo di residenza. L’adempimento è stato richiesto per favorire, sulla base di uno spirito di comunione ecclesiale e di collaborazione, l’esercizio del diritto-dovere di vigilanza dell’autorità ecclesiastica – previsto dal can. 305, § 1 del Codice di diritto canonico - sulla conservazione dell'integrità della fede e dei costumi delle associazioni di fedeli anche ai fini della prevenzione di abusi nella disciplina.
L’eventuale inottemperanza alla richiesta ben potrebbe giustificare l’esercizio del diritto di visita da parte dell’autorità ecclesiastica competente e l’adozione degli opportuni provvedimenti previsti dal Codex iuris canonici per impedire che l’attività associativa possa costituire una causa di danno grave per la dottrina o la disciplina ecclesiastica, oppure di scandalo per i fedeli.
L’iniziativa di Mons Nostro mira a contrastare efficacemente «la tendenza da parte degli ‘ndranghetisti ad autoreferenziarsi nel contesto religioso», supportando quello sforzo di affrancamento delle confraternite «da ogni sudditanza a forze e pressioni che nulla hanno di religioso e di sacro» già sollecitato nelle Linee guida della Conferenza Episcopale Calabra del 15 settembre 2021 per un "sentire e agire comuni" del clero, dei consacrati e dei fedeli laici delle Diocesi di Calabria. No ad ogni forma di mafie!
In tal senso il Decreto sulle confraternite costituisce una specifica attuazione di quanto indicato nelle Linee Guida della Conferenza Episcopale Calabra per il territorio della Diocesi di Mileto-Nicotera- Tropea e dà continuità all’azione di prevenzione e contrasto alle infiltrazioni malavitose già impressa dal precedente Vescovo Mons. Renzo, culminata con l’emanazione il 12 febbraio 2015 del regolamento diocesano delle processioni ad experimentum per il triennio 2015-2018. Il regolamento del 2015, con l’obiettivo di estirpare l’ingerenza malavitosa nello svolgimento delle processioni religiose, imponeva, ad esempio, ai portatori delle statue la sottoscrizione di un’apposita dichiarazione comprovante l’assenza di condanne penali o di procedimenti a proprio carico per reati di mafia.
Attraverso il Decreto sulle confraternite si rinnova concretamente questo impegno. La trasmissione dei nominativi dei membri delle Confraternite diocesane permetterà infatti all’autorità ecclesiastica di intervenire efficacemente nel caso in cui si dovesse riscontrare la partecipazione di affiliati alle cosche all’interno delle associazioni ecclesiali.