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Conferenza Episcopale Irlandese - “Returning to Nature”
I “giardini” della biodiversità nelle diocesi irlandesi
La decisione della Conferenza Episcopale Irlandese di destinare un terzo dei terreni delle parrocchie alla cura della biodiversità rivela l’impegno concreto delle religioni, e in particolare della Chiesa cattolica, nella programmazione, nell’attuazione e nello sviluppo di soluzioni orientate alla tutela dell’ambiente.
Più specificamente, secondo quanto deciso dalla Conferenza Episcopale Irlandese nell’Assemblea Generale tenutasi nel marzo 2023, alle parrocchie è stato chiesto di «espandere i circoli di solidarietà, di proteggere e prendersi cura della biodiversità e del creato sul 30% dei loro terreni, e di prendersi cura di questo come un rifugio per gli impollinatori, di cui potrà godere l’intera comunità» (Dichiarazione primavera 2023 della Conferenza Episcopale Irlandese).
Obiettivo che può collocarsi nel più ampio quadro delle azioni di contrasto alla crisi ecologica afferenti alla Piattaforma di iniziative “Laudato sì” e che appare, inoltre, ispirarsi nella sua concreta formulazione all’impegno assunto, in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità 2022 (COP15), dai 196 Paesi firmatari del Global Biodiversity Framework di Kunming-Montreal di destinare il 30% della terra e il 30% degli oceani alla natura entro il 2030, nell’intento di concorrere fattivamente alla conservazione dell’integrità, della connettività e della resilienza all’interno di tutti gli ecosistemi. Nondimeno, in vista di tale vertice internazionale sulla diversità biologica, oltre cinquanta enti ed organizzazioni religiose avevano già manifestato un peculiare interesse per la salvaguardia della biodiversità e sottoscritto un appello all’azione - indirizzato sia ai leader mondiali presenti al Summit ONU sia alle loro stesse comunità - al fine di rappresentare il loro impegno nello sviluppo di piani strategici a lungo termine, «scientificamente provati per rigenerare, proteggere e coltivare gli ecosistemi della Terra per il prossimo decennio e oltre» (Fede 2020: invito all’azione per il Summit ONU sulla biodiversità).
Nel solco di tale progettualità ambientale sostenibile, la creazione di habitat naturali nei luoghi di culto irlandesi contraddistingue significativamente l’impegno pastorale e sociale di diverse comunità religiose nel promuovere un’ecologia integrale. La realizzazione di “giardini” della biodiversità concorre difatti non soltanto alla conservazione delle diverse specie di flora e fauna autoctone in via di estinzione (come asserito nel corso della Irish Citizens Assembly on Biodiversity tenutasi nel settembre 2022), ma anche alla creazione di aree verdi che possano favorire il recupero dei «diversi livelli dell’equilibrio ecologico: quello interiore con se stessi, quello solidale con gli altri, quello naturale con tutti gli esseri viventi, quello spirituale con Dio» (Papa Francesco, Laudato sì, Sulla Cura della Casa Comune, n. 210).
In questa direzione, la Conferenza Episcopale Irlandese ha indicato alle parrocchie le linee-guida da osservare ai fini della preservazione della biodiversità nei rispettivi terreni. Sono state così suggerite: una iniziale mappatura delle aree da destinare alla realizzazione dei giardini per impollinatori attraverso l’ausilio della piattaforma “Church Grounds Mapping - Care for our Common Home”, la formazione di un gruppo parrocchiale cui affidare i lavori, l’istituzione di una giornata dedicata alla salvaguardia della biodiversità al fine di accrescerne la consapevolezza nella propria comunità di fede, oltre che una serie di azioni pratiche che hanno maggiori probabilità di favorire gli impollinatori irlandesi e che sono più specificamente indicate in due principali documenti: il “Faith Community Pollinator Plan” e il “Gardening for Biodiversity”.
Tra le comunità parrocchiali che hanno aderito al progetto si annoverano: St. James’ Church COI, Beechwood Church, Manresa Jesuit Centre of Spirituality, Our Mother of Divine Grace, St Michael’s & All Angels Meadows, St. Mary’s Church, Carlow Town, Church of the Holy Spirit, Dennehy’s Cross, St Mary’s Church - Carrigaline, Eco Parish Garden, St. Peter and Paul's Catholic Church, Dennehy's Cross, Church of the Three Patrons Rathgar Parish (All-Ireland Pollinator Plan 2021-2025). In tali realtà, è possibile osservare come l’utilizzo delle tecniche di ripristino e adeguamento dei terreni, pur se con le prospettive introdotte dalle nuove tecnologie, non ne alteri il naturale equilibrio.
È evidente che la destinazione alla cura della diversità biologica degli spazi verdi di pertinenza degli edifici ecclesiastici può avere un importante impatto nella definizione di modelli e programmi orientati al progresso verso la sostenibilità. Nondimeno, se condivisa con le istituzioni locali e le altre comunità religiose, può senz’altro concorrere all’attuazione di quei processi di cambiamento essenziali alla comune e responsabile salvaguardia dell’ecosistema.
La realizzazione dei “giardini” della biodiversità nelle diocese cattoliche irlandesi costituisce di fatto un esempio concreto di conversione ecologica a livello personale e sociale. Anche da un simile progetto emerge, infatti, come le organizzazioni religiose siano importanti ancore comunitarie nella promozione di un’etica ‘condivisa’ di responsabilità verso l’ambiente e il creato.
Caterina Gagliardi