NEWSDANIMARCA Nuovo reato nel Codice penale danese: trattamento inappropriato di testo sacro (Stefano Testa Bappenheim)
NEWSFRANCIA Francia: stop ai fondi statali per un liceo musulmano (Vasco Fronzoni)
La partecipazione, per la prima volta, dell’Unione Internazionale delle Superiori Generali (UISG) alla ventottesima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop28), tenutasi a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre 2023, ha avvalorato il contributo attivo delle congregazioni femminili nelle dinamiche di difesa dell’ecosistema.
In occasione del vertice internazionale sull’ambiente, il ruolo significativo delle comunità religiose nel contrasto alla crisi climatica è stato peraltro confermato dalla costituzione del primo “Padiglione della Fede”, destinato difatti ad accogliere conferenze e dibattiti non soltanto tra i rappresentanti delle diverse religioni, ma anche tra questi ultimi e la comunità scientifica, i leader politici e gli altri attori della società civile nella ricerca e nella condivisione di strategie che possano concorrere al conseguimento dei principali obiettivi fissati dalla Cop28, vale a dire: il sostegno ai Paesi in via di sviluppo nella risposta agli effetti del riscaldamento globale; la riduzione delle emissioni di gas serra; la definizione di una roadmap per accelerare una transizione energetica giusta, ordinata ed equa e ridurre drasticamente l’utilizzo di carbone, gas e petrolio.
Nell’ambito di tale azione orientata all’unità, alla corresponsabilità e all’impegno comune per la salvaguardia della biodiversità appaiono collocarsi la partecipazione e l’operato dell’Unione Internazionale delle Superiori Generali. In particolare, la Cop28 è stata l’occasione per rappresentare nel dibattito globale sull’emergenza climatica la propria advocacy ambientale e prospettare soluzioni capaci di: - sostenere un approccio olistico alla transizione ecologica; - integrare la cura per l’ambiente con la cura per le persone, declinando una visione antropocentrica che sostiene modelli di consumo non ispirati ai criteri di sostenibilità; - integrare le istanze delle comunità marginalizzate e più vulnerabili agli effetti dei cambiamenti del clima all’interno dei quadri istituzionali e di leadership.
Al fine di promuovere un approccio integrale, integrante ed inclusivo nella realizzazione degli obiettivi di sviluppo ecosostenibile, l’Unione Internazionale delle Superiori Generali è, infatti, già da tempo impegnata nella pianificazione e attuazione di progetti educativi ambientali sia all’interno delle proprie comunità di fede sia nelle comunità locali in cui opera. Ciò al fine di individuare e sostenere itinerari religiosi e pratiche di vita che, ispirati ai valori morali ed etici fondati sulla dottrina della Chiesa cattolica, possano contribuire fattivamente allo sviluppo di azioni di rete orientate all’affermarsi dei principi di ecologia integrale.
È quanto, peraltro, emerge dalla Dichiarazione “Sorelle per l’ambiente: integrare le voci dai margini” che l’Unione Internazionale delle Superiore Generali ha presentato nell’ambito del progetto “Sorelle per l’advocacy”. Il documento si propone, da un lato, di illustrare alcune delle iniziative e buone pratiche che le suore cattoliche hanno attuato e si propongono ancora di realizzare a livello locale e nazionale all’interno della campagna “Seminare Speranza per il Pianeta” e, dall’altro lato, di creare una piattaforma attraverso cui delineare i principi, i metodi e gli orientamenti per un cambiamento sistematico e permanente che possa assicurare un futuro più sostenibile, giusto e inclusivo.
Nel compimento di tale missione orientata alla cura della casa comune e in linea con gli obiettivi della Cop28, l’Unione Internazionale delle Superiore Generali ha così rinnovato il proprio impegno in azioni tempestive e coordinate di contrasto agli effetti dell’emergenza climatica e in progetti e campagne di sensibilizzazione che possano ispirare le rispettive comunità ad utilizzare pratiche ambientali sostenibili, quali il risparmio energetico, l’uso di energie rinnovabili, il riciclaggio di materiali di consumo e la riduzione di emissioni di carbonio. Attraverso partenariati con gruppi religiosi, istituzioni governative e autorità scientifiche, l’Unione Internazionale delle Superiori Generali intende altresì sostenere modelli di governance partecipativa, trasparente e responsabile delle risorse naturali negli spazi di advocacy globale, portando in primo piano una varietà di prospettive ecosostenibili che siano anche in grado di integrare la vulnerabilità nella leadership e nei processi decisionali attraverso la promozione di una cultura di solidarietà e di incontro.
Il contributo attivo alla transizione ecologica dell’Unione Internazionale delle Superiori Generali denota il valore della dimensione spirituale femminile nell’affermazione e nell’attuazione di un’etica di cura e di responsabilità verso il creato e mostra i benefici della loro leadership nella definizione di modelli di crescita sociale ed ambientale che possano svilupparsi nell’interesse del bene comune.
Fonte: https://www.uisg.org/it/news/UISG-Sisters-at-COP28-to-bring-marginalized-voices-into-the-centre-of-the-global-dialogue
Caterina Gagliardi