NEWSCITTA’ DEL VATICANO Esortazione Apostolica “Laudate Deum”
Collana “Diritto e Religioni”STEFANO TESTA BAPPENHEIM Il danno da uccisione di religioso, negli ordinamenti francese, tedesco ed italiano
Esortazione Apostolica Laudate Deum, a tutte le persone di buona volontà, Roma 4 ottobre 2023.
A distanza di 8 anni dalla pubblicazione dell’Enciclica Laudato sì, sulla cura della casa comune, papa Francesco ritorna su un tema centrale del suo pontificato, con un documento, di livello formale diverso ma non meno intenso rispetto al contenuto, sui temi dell’ecologia e della crisi climatica.
Colpisce, in primo luogo, che l’esortazione sia indirizzata “a tutte le persone di buona volontà”. Non è distinguibile, quindi, alcuna caratterizzazione religiosa o confessionale dei destinatari, a confermare la scelta già compiuta nella Laudato sì, e offrendo prova della configurazione di una sorta di «magistero globale», che ha come oggetto il rapporto Chiesa-mondo e il ruolo della Santa Sede, nel dialogo ecumenico e interreligioso.
Laudate Deum è un testo riccamente corredato di dati scientifici che rafforzano la veridicità e la non più negabile gravità delle preoccupazioni di papa Bergoglio sul futuro del pianeta e dell’umanità intera, chiamata ad una costante e crescente riscoperta della propria responsabilità.
Francesco individua nel paradigma tecnocratico, generatore dell’idea di un essere umano privo di limiti, “come se la realtà, il bene e la verità sbocciassero spontaneamente dal potere stesso della tecnologia e dell’economia”, la base dell’attuale processo di degrado ambientale. Egli ricorda che “vi sono stati momenti della storia in cui l’ammirazione per il progresso non (ci) ha permesso di vedere l’orrore dei suoi effetti”, quindi è indispensabile recuperare “un’etica adeguatamente solida, una cultura e una spiritualità che realmente gli diano un limite e lo contengano entro un lucido dominio di sé”. Il modello da seguire per la creazione di un ambiente sano è quello delle culture indigene, centrato sulla inscindibile interazione dell’uomo con l’ambiente che lo circonda.
La forza dell’Esortazione risiede, maggiormente, nella critica alla debolezza della politica internazionale, troppo spesso espressione di elitè di poteri svincolati da un’etica collettiva. “Il bene, come anche l’amore, la giustizia e la solidarietà, non si raggiungono una volta per sempre; vanno conquistati ogni giorno”. Per ottenere un progresso solido e duraturo, “vanno favoriti gli accordi multilaterali tra gli Stati”, ma non è sufficiente. Bergoglio insiste sulla necessità di riconoscere il contributo di aggregazioni e organizzazioni della società civile in grado di “compensare le debolezze della Comunità internazionale, la sua mancanza di coordinamento in situazioni complesse, la sua carenza di attenzione rispetto a diritti umani”. Il multilateralismo dal basso promosso nell’Esortazione, è una declinazione di quel principio di sussidiarietà centrale nella Dottrina sociale della Chiesa. “Tutto ciò presuppone che si attui una nuova procedura per il processo decisionale”, servono “spazi di conversazione, consultazione, arbitrato, risoluzione dei conflitti, supervisione e, in sintesi, una sorta di maggiore “democratizzazione” nella sfera globale, per esprimere e includere le diverse situazioni. Non sarà più utile sostenere istituzioni che preservino i diritti dei più forti senza occuparsi dei diritti di tutti”. Ripensare il multilateralismo in questi termini significa coinvolgere la responsabilità dei soggetti a vari livelli.
Ed è sulla natura di questa responsabilità che papa Francesco insiste, ponendo esplicitamente lo stile di vita dell’Occidente sul banco degli imputati. Supporre che ogni problema futuro possa essere risolto con nuovi interventi meramente tecnici è un pragmatismo fatale, ecco che vanno riscoperte le radici spirituali della responsabilità verso il creato, tratteggiandola come comune ma allo stesso tempo differenziata, principio fondante del diritto internazionale ambientale. Questa responsabilità verso il creato e le creature è per Bergoglio animata da una tensione escatologica verso il raggiungimento della pienezza della vita eterna, che coinvolge i credenti cristiani in una «missione ecumenica di evangelizzazione ecologica» verso i fratelli di fedi diverse in grado di trasfigurare gli obiettivi personali e illuminare “il rapporto con gli altri e i legami con tutto il creato”. L’invito accorato è di prendere consapevolezza di essere una famiglia universale, una comunione sublime di tutte le creature, fondata sulla dignità umana e la filiazione divina destinata ad un destino di pienezza, avendo cura di un mondo che canta l’Amore infinito del suo creatore.
Cristiana Maria Pettinato
PAROLE CHIAVE
Dottrina sociale della Chiesa, crisi climatica, etica e politica, antropologia ecologica, responsabilità, principio di sussidiarietà