Numero 2/2010RINALDO BERTOLINO Lettura a Proposta di riflessione per l’emanazione di una legge generale sulle libertà religiose, a cura di Valerio Tozzi, Gianfranco Macrì, Marco Parisi, Giappichelli, Torino, 2010
Numero 2/2010MARIO TEDESCHI Lettura a Antonio Rotondò, Riforme e utopie nel pensiero politico toscano del settecento, in Appendice Della filosofia morale Ragionamenti X, di Giovanni Gualberto De Soria, a cura di Miriam Michelini Rotondò, Leo S. Olschki editore, Firenze, 2008, pp. VIII-312.
Riassunto
L’articolo prende spunto dalla recente riforma del non profit, di cui al decreto legislativo n. 117 del 2017, che impone agli enti religiosi l’obbligo di costituire un patrimonio destinato, al fine di essere iscritti nel registro unico nazionale del terzo settore. Si inizia con la considerazione che nel diritto della Chiesa le destinazioni patrimoniali ricevono da antichissima data una particolare attenzione, e che questo rappresenta il motivo per il quale in ambito ecclesiale l’elaborazione dottrinale circa gli enti ecclesiastici raggiunge traguardi ai quali nell’ordinamento civile si arriverà solo dopo vari secoli. Nell’ordinamento civile solo dopo le riforme degli ultimi decenni si giunge a una regolamentazione dei patrimoni destinati. L’articolo analizza le possibilità attraverso le quali potrebbe trovare attuazione il menzionato obbligo per gli enti ecclesiastici di costituire un patrimonio destinato (per esempio, mediante il trust, il patrimonio destinato a uno specifico affare, il patrimonio destinato ai sensi dell’art. 2645 ter del codice civile).
PAROLE CHIAVE
Enti religiosi – terzo settore – patrimoni destinati.