Numero 2/2021 ENES KARIC Perché Dante Alighieri ha condannato il Profeta Muhammad all’Inferno?
Numero 2/2021ALESSANDRO ALBISETTI Per i settecento anni dalla morte di Dante
RIASSUNTO
Nel 1965 in occasione del settimo centenario della nascita di Dante Alighieri, Pio Fedele dava alle stampe un saggio dal titolo Dante e il diritto canonico, pubblicato sia in “Ephemerides Iuris Canonici”, anno XXI nn. 3-4, 1965, sia come volume separato-estratto "non volendo lasciar passare codesto anniversario senza un ricordo", in cui raccoglie le sue profonde riflessioni in centoottantaquattro pagine densamente scritte e annotate. La lettura di Dante attraverso Pio Fedele costituisce una utile guida per la comprensione del valore del diritto canonico oggi nel mondo scientifico e nella Chiesa. Dal pensiero dantesco emergono alcuni aspetti rilevanti: il valore eminentemente “culturale” del diritto canonico, il superamento di una concezione legalistica del diritto, il riconoscimento del carattere “trascendente” del diritto che ha il suo fondamento nella realizzazione del disegno divino di salvezza, la peculiare caratteristica dei diritti umani, che nel Popolo di Dio sono rapportati alla missione salvifica e in quanto partecipazione della giustizia divina. L’opera di Pio Fedele contiene il richiamo a non trascurare la conoscenza dei classici e delle fonti anche finalizzata alla individuazione del ruolo del diritto canonico, come espressione di una non obsoleta visione cristiana e umana e come strumento per dare risposta a esigenze di ricerca. La rilettura della concezione dantesca secondo la narrazione di Pio Fedele apre a nuove prospettive di ricerca di fronte alle esigenze di una contemporaneità che lascia intravedere una rinnovata importanza del diritto canonico.
PAROLE CHIAVE
Dante, diritto canonico, Dante e Pio Fedele