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RIASSUNTO
La dottrina dominante ha sin da subito inquadrato la lettera Enciclica di Papa Francesco “Fratelli Tutti” del 2020 nella sfera del dialogo interreligioso. Eppure, questa collocazione potrebbe essere rivalutata al netto di una diversa analisi, letterale e diacronica del testo, che potrebbe ascriverne il contenuto ad una dimensione essenzialmente più sociale e meno religiosa, diretta verso una nozione di piena cittadinanza, pronta a costituire un nuovo valore del principio di libertà religiosa ed una sua diversa declinazione. Tuttavia, differentemente da altri Paesi europei, in Italia alcune minoranze confessionali vengono ancora discriminate, ed è il caso dell’islam. Le conseguenze di un simile atteggiamento vengono paventate nell’Enciclica, allorquando il Pontefice parla del rischio di conflitti anacronistici, nazionalismi aggressivi, egoismo e perdita del senso sociale. Per scongiurare questi pericoli, ed altri connessi come ad esempio l’islamofobia e la radicalizzazione, bisognerebbe dare attuazione pratica alle istanze confessionali dei musulmani in Italia, quantomeno quelle primarie, anche in nome della parentela biblica tra i monoteismi, che consente di poter dialogare sui valori condivisi in modo proficuo.
PAROLE CHIAVE
Religioni abramitiche; Monoteismo; Inclusione; Fratellanza; Non discriminazione; Minoranze confessionali; Libertà religiosa.